Di Nuccio lancia Logica Celata: Benvenuti nella cucina del futuro

Un nuovo progetto di cucina sempre più innovativo e personalizzato. Giuseppe Di Nuccio, CEO di Valcucine e di ItalianCreationGroup, illustra Logica Celata, l’ultima sfida della serie Logica.

Quali sono le caratteristiche principali della nuova proposta e gli elementi di innovazione?

Logica Celata è l’ultima evoluzione della serie Logica, frutto di un’ingegnosa ricerca volta a ripensare lo spazio e reinventare l’ergonomia. Un volume scultoreo dalle linee pulite ed essenziali, progettato nel dettaglio per nascondere una completa organizzazione funzionale. Ad accompagnare il rito in cucina, le migliori dotazioni che Valcucine ha finalizzato nel corso degli ultimi anni come la barra elettrificata e il ripiano attrezzato completo di porta taglieri, porta coltelli e porta bottiglie. Tutto è a portata di mano, pronto per essere utilizzato nel modo più efficace e pratico possibile. E al termine, tutto diventa invisibile, perfettamente celato dietro l’anta che si chiude a filo con le basi, riportando in un attimo ordine e pulizia.

Logica Celata mette in campo tre modelli diversi.

Sì, Bar, Cucina e Preparazione sono i modelli disponibili, ognuno proposto con soluzioni e accessori studiati per le specifiche esigenze. Lo scenario classico è quello dedicato alla cucina, proposta in diverse dimensioni e progettata con particolare attenzione all’ergonomia così come al massimo utilizzo degli spazi. L’anta si muove verso l’alto dando accesso totale all’area di lavoro con il piano cottura, la cappa di aspirazione e la zona lavaggio. Fra i diversi scenari immaginati per Logica Celata spicca il bar, una tradizione tutta italiana che fa parte della vita conviviale delle persone, tra pubblico e privato. L’anta si apre, grazie ad un sistema tecnologico innovativo che si attiva con semplice gesto. Si svela così il nuovo bar domestico Valcucine, pratico, ben organizzato e completo di tutti gli strumenti necessari per degustare il vino in maniera impeccabile, mixare gli ingredienti di un buon cocktail e preparare un caffè di qualità. Per promuovere questo progetto, abbiamo programmato un tour mondiale iniziato in occasione della Milano Design Week e che sta proseguendo nelle principali città del mondo: Londra, Parigi, Francoforte, New York, Chicago, Toronto, Miami, Mumbai, Tokyo e molte altre. Entro la fine di quest’anno, saranno oltre 50 le città presso le quali faremo tappa con Logica Celata Tour.

Con Logica Celata si immagina anche di allargare il mercato e conquistare nuova clientela? Quali sono, in questo senso, i punti di forza della proposta?

Logica Celata è al tempo stesso la sintesi del know-how evolutivo di Valcucine e il frutto di una ricerca durata piu di 5 anni, un vero salto nel futuro: l’Azienda infatti cominciò due decenni fa a rivoluzionare il modo di pensare la cucina con New Logica, un sistema straordinario – sia dal punto di vista stilistico che funzionale – di apertura della cucina; seguì Air Logica, ancora più leggera. Logica Celata rappresenta l’ultima innovazione di questo percorso. Ma c’è di più: grazie alle declinazioni cucina, preparazione e soprattutto bar, ci consente di avvicinarci a nuovi target e stili di vita. Il primo bar domestico vuole proprio servire coloro che non per forza cercano il cooking ma altro, in spazi che possono essere il living o altre zone della casa, pubbliche o private.

Attraverso quali canali si sta promuovendo la nuova proposta Valcucine?

Al momento sono più di 50 i dealer Valcucine che stanno presentando Logica Celata. Oltre al tour mondiale che ci vedrà protagonisti per tutto il corso del 2019, promuoveremo questo progetto anche nel nuovo sito web di Valcucine che vedrà il go-live entro il mese di Settembre. Per avvicinarci ad un consumatore più giovane, stiamo implementando i nostri canali social a partire da Instagram.


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Penta, luci d'artista a Milano. Arredamento e design in giro per il mondo

“Chiudiamo questa edizione di Euroluce 2019 con un bilancio molto positivo. Abbiamo investito sulla qualità e abbiamo dimostrato, ancora una volta, la nostra voglia di saper fare sempre meglio, lavorando a stretto contatto con designer di fama internazionale, in modo tale da poter continuare a produrre innovazioni di prodotto, aumentando sempre di più il valore dell’oggetto di design made in Italy”. Carola Minotti, che cura le attività di Marketing and Communication di Penta, si sofferma sull’ultima edizione del Salone del Mobile di Milano.

Quali novità avete proposto a Milano? E che riscontro hanno avuto?

Quest’anno Euroluce è stato per noi un importantissimo palcoscenico per presentarci come Gruppo capace di soddisfare le esigenze del mercato a 360 gradi. Penta pone sempre grande attenzione ai sui prodotti: grazie al contributo di designer di fama internazionale e tecnici specializzati, riusciamo a coniugare la tecnologia con un elevato contenuto estetico. Qualità, eleganza, funzionalità e geniale accostamento dei materiali utilizzati sono le caratteristiche distintive che rendono esclusive le nuove collezioni che garantiscono una perfetta illuminazione ed un’eleganza senza tempo.

Quali sono le novità più interessanti del settore?

Abbiamo presentato tante novità, anche in termini di materiali. Ci sono materiali fonoassorbenti, nuovi marmi, nuovi laccati così come nuove cromie. Tutto questo ci porta ad aver colmato qualche piccolo gap che avevamo nella nostra produzione. Oggi Penta si propone al mercato con un’offerta completa e competitiva in ogni segmento.

Su quali prodotti della vostra offerta avete puntato in particolare?

Abbiamo puntato su prodotti funzionali, moderni in grado di soddisfare tutte le esigenze del mercato. Penta ha sempre posto grande attenzione alla componente stilistica delle sue creazioni, tale da renderle affascinanti sia accese che spente. Veri e propri oggetti di arredamento e design: eccellenze italiane nel mondo.

Quali sono le prossime sfide in cantiere?

Penta guarda al futuro investendo nella ricerca di nuove soluzioni di illuminazione. Oggi Penta è presente in circa 95 Nazioni e sta crescendo a ritmi importanti. Questo ha portato il gruppo all’apertura in pochi mesi di 2 filiali estere. La prima, Penta Usa con sede a New York, è nata per soddisfare l’importante mercato statunitense. A questa si è aggiunta poco tempo fa Penta Apac, con base a Singapore. Penta Light con questa mossa punta quindi anche ad Est.

Dopo oltre 40 anni di attività, 2c è pronta a nuove sfide nel segno del design e dell’innovazione. Un pensiero e un augurio al vostro partner.

Fondata nel 1975, Penta si è da subito distinta nel mercato dell’arredamento per l’originalità della sua proposta, producendo e commercializzando complementi fondamentali per la decorazione della casa. La convinzione che essere leader significasse offrire qualità eccellente, coniugata ad un design accattivante e riconoscibile, ha spinto l’azienda a specializzarsi in uno dei settori originari: l’illuminazione. Da allora lo sviluppo di Penta nel comparto del lighting decorativo non si è mai fermato, potendola oggi annoverare nel ristretto numero delle aziende di riferimento del settore.

A 2c auguriamo la stessa nostra passione nel portare avanti con successo ogni suo progetto.

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de Bevilacqua: “Con Artemide la luce è una magia personalizzata”

“Questa edizione di Euroluce è stata particolarmente positiva per Artemide, un’occasione non solo per presentare le nuove collezioni ma per mostrare concretamente i risultati della continua ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica”.

E’ positivo il bilancio di Artemide al termine del Salone del Mobile di Milano. L’architetto Carlotta de Bevilacqua esalta la Light Station progetta da Michele De Lucchi per lo stand Artemide. “Si è vissuta l’esperienza della luce: qualità ambientale, emozione e percezione, interazione e interattività. La tecnologia Geo Li-Fi ha guidato i visitatori nella scoperta dei valori e dei principi di ogni prodotto permettendo ad ogni visitatore di sperimentare attivamente questa nuova tecnologia attraverso l’applicazione concreta di un servizio che Artemide offre a supporto dei suoi progetti di lighting. Oltre al Geo Li-Fi anche Artemide App ha reso interattiva e coinvolgente la scoperta dei nuovi prodotti”. de Bevilacqua con Atelier Oi, BIG, Sonia Calzoni, Fratelli Campana, Alida Catella e Silvio De Ponte, Pallavi Dean, Elemental di Alejandro Aravena, Hassel, Neri&Hu, Davide Oppizzi, Palomba e Serafini ed Ernesto Gismondi sono i progettisti che con il team Artemide hanno sviluppato le nuove proposte esposte ad Euroluce. Sono architetti italiani ed internazionali con cui si sono create sinergie culturali e partnership di progetto, nuovi incontri che allargano le prospettive sulle diverse culture della luce nel mondo o lunghe collaborazioni, relazioni umane che costruiscono un percorso comune nell’innovazione.

 

Quali novità avete proposto a Milano? E che riscontro hanno avuto?

Artemide ha presentato diverse famiglie di prodotti trasversali tra indoor ed outdoor come “O” di Alejandro Aravena, Irupè dei Fratelli Campana e La Linea di BIG. Nuove versioni delle famiglie Gople di BIG e NH di Neri&HU, Discovery di Ernesto Gismondi, sistemi come Ripple, Interveawe, Mappamundi e Turn Around che definiscono con la massima flessibilità le qualità ambientali di ogni spazio. Artemide ha presentato non solo prodotti ma anche servizi e intelligenze che aprono ad una nuova interpretazione della nostra relazione con la luce. Tecnologia di ultima generazione, perfetto controllo delle qualità della luce, ma anche scelte sostenibili attente ai consumi e a evitare gli sprechi che non negano però l’emozione e la bellezza del prodotto.

 

Su quali prodotti della vostra offerta avete puntato in particolare?

Per Artemide l’uomo è al centro del progetto. Il concetto di “Human & Responsible Light”, che dagli anni 90 guida il percorso Artemide, è oggi sempre più attuale.

Attraverso un’interazione non più solo fisica, ma anche digitale, ognuno può costruire la luce nei propri ambienti e modificarla liberamente. I nostri spazi quotidiani sono sempre più flessibili e dinamici, per questo i prodotti Artemide sono pensati per rispondere con intelligenza al mutare delle esigenze. Artemide progetta soluzioni di luce capaci di modellarsi per seguire le necessità degli spazi, crescere in modo modulare e combinare non solo differenti effetti di luce, ma anche interazione sonora grazie ad assorbimento acustico o a integrazione di speaker oltre ad intelligenze interattive. Così ognuno diventa libero di determinare il proprio approccio alla luce e ha la possibilità di progettare paesaggi differenti di luce e altre funzionalità per una qualità ambientale totale.

Arredo e interior design: quali sono le prospettive del settore alla luce delle tendenze ormai consolidate che vanno sempre più verso linee essenziali e stili minimalisti?

La tecnologia LED ha sicuramente reso possibile avere una luce sempre più miniaturizzata e smaterializzata, capace di integrarsi con l’architettura. Da un lato la luce stessa diventa la protagonista capace di creare effetti scenografici, dall’altro la miniaturizzazione della sorgente apre a una nuova libertà rispetto a forme e materiali.

Questa nuova filosofia si fonde con l’esigenza di mettere insieme estetica e funzionalità. Due concetti che non è facile far coesistere: la vostra azienda come ci sta riuscendo? 

Per Artemide la forma è il risultato di scelte tecnologiche, funzionali e di performance, non il punto di partenza. Questo non significa negare l’estetica del prodotto, ma essere capaci di tradurre vincoli ed opportunità nella bellezza finale anche attraverso la qualità dei materiali, l’armonia delle forme, l’esperienza della luce e la relazione con l’oggetto luce.

Un esempio è la famiglia Vitruvio di Atelier Oi in cui l’intelligenza meccanica diventa espressione estetica: nella struttura e nel diffusore in vetro soffiato a mano la coincidenza tra funzione ed estetica è totale.

Un altro esempio possono essere sistemi come Ripple e Interwave: possono essere composti a partire da moduli base, e combinarsi per arricchire l’esperienza che abbiamo dei nostri luoghi di vita e lavoro e seguire i ritmi delle attività. Sono un lessico di elementi per comporre un’esperienza coinvolgente e sorprendente: aprono un nuovo modo di dialogare con la luce nello spazio, offrono una presenza scenografica ed emozionante, risultato di un progetto di funzionalità che dialoga con le attività che si svolgono nell’ambiente.

Quanto conta il progetto di illuminotecnica all’interno dell’arredamento di un’abitazione?

Una buona luce è fondamentale per il nostro benessere psicologico e fisiologico. È importante soprattutto poter modellare la luce secondo le diverse esigenze e attività per creare atmosfere variabili. Oggi questo è possibile anche grazie ad  Artemide App che permette un controllo semplice ed intuitivo di tutti i prodotti Artemide con LED integrato, così da rendere ognuno autore della propria luce.  La possibilità di gestire liberamente con Artemide App ci rende responsabile rispetto ai consumi ed invita ad una gestione più attenta e misurata della luce. Una interazione libera e continua che permette di gestire ogni singolo elemento del sistema e calibrarne le performance in tempo reale.

Qual è il pezzo, l’oggetto o la collezione che più rappresenta la vostra azienda?

La famiglia Discovery progettata da Ernesto Gismondi, fondatore e presidente di Artemide premiata con il Compasso d’Oro 2018, che continua ad evolversi con nuove versioni per offrire un rapporto con gli spazi e la nostra percezione sempre più coinvolgente e qualitativo. Discovery è un elemento che non invade l’ambiente, totalmente assente e smaterializzato acquista volume quando è acceso grazie alla luce che disegna la superficie emittente centrale. Negli anni passati è stata presentata nelle versioni circolari a sospensione orizzontale che diventa quadrata o rettangolare con luce bianca, Tunable White o colorata (RGBW).

Una linea anche molto innovativa.

Discovery è sempre più la perfetta sintesi dei valori, delle conoscenze, della ricerca innovativa e del saper fare di Artemide. La grande competenza optoelettronica, unita ad una profonda cultura del progetto e al  know how tecnologico, dà vita a soluzioni perfettamente trasversali e sorprendenti nel tradurre l’innovazione in emozione della percezione. Già con le prime versioni di Discovery, Artemide rompe i classici schemi ed i preconcetti che vedono una netta divisione tra apparecchi di design e le performance più tecniche dei sistemi dedicati all’ufficio e con l’introduzione del colore apre anche a nuove applicazioni e a scenari sempre più rivolti al benessere e all’emozionalità.

Le performance ed i flussi sono elevati, ma l’effetto è assolutamente confortevole, tanto da rispettare addirittura le norme UGR per gli ambienti di lavoro in qualsiasi posizione di installazione.

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“A Milano, quest’anno, abbiamo presentato cinque collezioni di divani componibili, disegnati da Ludovica e Roberto Palomba"

Intervista a Renato Zamberlan, Art Director e socio dell’Azienda Horm e Casamania.

“A Milano, quest’anno, abbiamo presentato cinque collezioni di divani componibili, disegnati da Ludovica e Roberto Palomba. Una novità assoluta per noi che ha avuto un riscontro oltre ogni più rosea previsione”.

Renato Zamberlan, Art Director e socio dell’azienda Horm e Casamania, traccia un bilancio assolutamente positivo del Salone del Mobile di Milano. “L’afflusso è stato forse inferiore rispetto all’anno precedente, ma era prevedibile, visto che nel 2018 c’era stato anche Eurocucine. Per quanto ci riguarda abbiamo incontrato visitatori qualitativamente migliori ed abbiamo concluso molti accordi, sia con nostri clienti storici che con nuovi, provenienti specialmente dagli USA, dall’India e dalla Germania. Ci ha molto colpito sia il fatto che le nostre proposte siano piaciute a diversi mercati, caratterizzati da diverse aree di gusto, sia che i clienti abbiano acquistato molto. Essendo l’imbottito un prodotto non tradizionale per Horm, ed essendo i nostri clienti tutti abituati ad un mercato di alta gamma, l’accoglienza dei nostri prodotti ci ha positivamente sorpresi”. Il comparto di riferimento di Horm sembra vivere una stagione di crescita, nel segno naturalmente della qualità. “Tutte le aziende stanno proponendo dei prodotti ricchi, ben fatti, con un lusso percepito estremamente elevato”, osserva Zamberlan. A settembre l’azienda Horm, che esporta in 78 paesi, presenterà il nuovo catalogo relativo ai prodotti presentati a Milano, andando così a completare il restyling totale dell’azienda, avviato due anni fa. “I primi mesi dell’anno hanno registrato un rallentamento complessivo, ma da marzo si sta rapidamente recuperando il terreno perso. E’ giusto e opportuno sottolineare che il mondo del mobile “made in Italy” è composto soprattutto da piccoli operatori. In altri settori, aziende che superano i 100 milioni di fatturato sono assolutamente nella norma, nell’arredo invece rappresentano dei colossi. E’ chiaro – continua – che in un mercato così frammentato ci sono aziende che crescono rapidamente e altre che faticano ad arrivare a fine. Lo spazio c’è per chi se lo sa conquistare”.  Horm opera da tempo al fianco di 2c Arredamenti realtà che, dopo oltre 40 anni di attività, è pronta a nuove sfide nel segno del design e dell’innovazione. “Per noi  2c – precisa l’Art Director – è un partner importante ed affine. Come noi è in costante evoluzione e non ha paura di investire per conquistare nuove quote di mercato. Si tratta di una realtà molto dinamica che ha capito, da tempo, che l’essere piccoli oggi è un enorme limite. Di conseguenza si espande, come noi con grandi sacrifici, sia a livello di spazio espositivo che attraverso l’utilizzo dei nuovi media”.


Conto alla rovescia a Milano per Design Week, Salone del Mobile e Fuorisalone

Nasce nei primi Anni Ottanta la settimana milanese del design industriale e dell’arredo “Milano Design Week”. Pioniere sono state le aziende di questi due settori, che hanno da sempre collocato gli eventi all’interno degli show room della città, e in alcuni quartieri, oltre che, nel tempo, in ex aree industriali dismesse e prese in gestione per la manifestazione.

Quest’anno, dal 9 al 14 aprile, la manifestazione si svolgerà in concomitanza con il Salone Internazionale del Mobile di Milano.

L’evento italiano di portata mondiale è sempre molto atteso sia dagli operatori, sia dal pubblico di visitatori. Il Salone del Mobile e il Fuorisalone restano, infatti, i due eventi nevralgici della Design Week. Il primo, alla sua 58esima edizione, coinvolgerà i padiglioni di Rho Fiera Milano con migliaia di espositori, mentre il secondo si diramerà, a partire dall’8 aprile, tra le vie di Milano, in particolare via Tortona, dove saranno esposte anche installazioni legate al mondo del design. La manifestazione coinvolgerà, inoltre, le zone Brera, Porta Venezia, Isola Design District, Lambrate, e il distretto delle 5VIE.

La novità 2019 del Salone del Mobile, organizzato nelle categorie
classico, design e xLux (dedicato al lusso), riguarderà l’inaugurazione presso il Teatro della Scala con un concerto diretto dal maestro Riccardo Chailly, per omaggiarne il prestigio basato sulla qualità, la creatività, e l’innovazione dell’arredamento, che si traduce anche in termini di tecnologie avanzate quali la domotica, l’intelligenza artificiale, e le smart home. Non poteva poi mancare il genio di Leonardo da Vinci, a cui sono dedicate due installazioni: dal 6 al 14 aprile, nel cuore di Milano, all’interno della Conca dell’Incoronata, il Salone offrirà “AQUA. La visione di Leonardo”, e in Fiera, al padiglione 24, “DE-SIGNO. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo”.


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Componibilità e il "su misura" le linee di arredamento della Benedetti Mobili

La “Benedetti Mobili” è un’azienda di sistema basata sulla componibilità e sul “su misura” che propone linee di arredamento per la zona notte personalizzabili, affinchè l’adattabilità ed il “pezzo unico” rappresentino il plus da far valere verso il cliente finale.

La tendenza del momento è la semplificazione del design esterno nel Mobile, tesa a soddisfare un gusto sempre più minimalista. Ciò non implica tuttavia, ridurre gli aspetti qualitativi di un prodotto che si distingue per durevolezza ed affidabilità poichè realizzato con materiali nobili. Cercare un design più affine alla tendenza di oggi non significa non investire in funzionalità e ricercatezza di ciò che vi è contenuto all’interno, e neanche perdere di vista la contestualizzazione di questi prodotti nel loro ambiente ospitante: la camera.

E’ con la linea “Butterfly” che meglio abbiamo espresso i concetti di adattabilità e massima personalizzazione, consentendo l’inserimento di innumerevoli materiali che spaziano dal vetro al marmo alle pelli ai tessuti ai metalli ed altro ancora. Ciò permette di accogliere e soddisfare ogni tipologia di richiesta con una proposta che sia sintesi armoniosa e non standardizzata, dove il progettista fa la differenza.

A rafforzare il nostro “Hand Made” contribuiscono le tecniche di finitura artigianale che evidenziano le realizzazioni dei mastri verniciatori e che spaziano su di un campionario vastissimo per colori e tipologie materiche.

Sebbene sia un settore in costante sviluppo, l’E-commerce rende meno apprezzabile un prodotto come il nostro, poichè non vengono messe nel giusto risalto attraverso le immagini digitalizzate quelle caratteristiche che fanno del nostro prodotto un pezzo unico dell’arredamento. Sensazioni tattili e raffinatezze artigianali necessitano di un approfondimento ed un apprezzamento dal vivo.


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2C Arredamenti apre il nuovo shoowroom. I fratelli Cimnaghi presentano il nuovo spazio

“Più spazio  espositivo significa, soprattutto, più soluzioni  per i nostri clienti ed è questo il motivo principale  per cui abbiamo raddoppiato la superficie del nostro showroom. Da oggi,  i nostri clienti, potranno trovare una scelta ampliata di soluzioni residenziali e non solo.  Camere da letto, living, cucine. Vogliamo dare tutto il supporto, la consulenza e l’ampia scelta per arredare con stile ed eleganza, com’è nella nostra tradizione aziendale.

Oscar e Pippo Cimnaghi invitano a visitare 2c Arredamenti nella sua nuova veste, ideata e realizzata per venire incontro alle esigenze dei clienti. “Sono oltre 40 anni, ormai che scriviamo, raccontiamo e viviamo una storia aziendale , iniziata con nostro padre Oscar, fatta di passione per l’arredamento e il design. Il nostro obiettivo è accontentare il cliente per far sì che la sua casa abbia il confort e la funzionalità desiderate”.

2c Arredamenti, dunque, continua a stare al passo con i tempi senza rinunciare alla tradizione e ad uno stile artigianale che riesce a sposare anche la modernità, come la divisione e-commerce, per la vendita online di oggettistica, complementi d’arredo e mobili, lanciata di recente.


Intervista ad Enrico Schiffini, Presidente di Schiffini Cucine

Arredo e interior design: quali sono le prospettive del settore alla luce delle tendenze ormai consolidate che vanno sempre più verso linee essenziali e stili minimalisti?

E’ difficile immaginare quale evoluzione ci sarà nei prossimi anni nel progetto e nel design della cucina. Il minimalismo, nella maggior parte dei casi dei progetti cucine, è diventato un fenomeno di moda e si è propagato a macchia d’olio su tutte le collezioni delle case produttrici, comprese quelle di mercato medio basso.
Questa tendenza ha causato l’ omologazione e il generale appiattimento dell’immagine per la maggior parte dei prodotti.
Il consumatore finale è confuso e perplesso davanti a prodotti che propostida aziende della fascia alta a determinati prezzi appaiono del tutto simili, almeno nella percezione visiva, a prodotti di aziende di fascia medio bassa a prezzinotevolmente inferiori.
D’altronde se i mobili sono diventati semplici parallelepipedi, senza segni e senza caratterizzazione nel design, con l’uso di finiture e materiali utilizzati da qualsiasi produttore, la scelta del consumatore si baserà sempre più sul fattore prezzo o sulla notorietà del brand.

Questa nuova filosofia si fonde con l’esigenza di mettere insieme estetica e funzionalità. Due concetti che non è facile far coesistere: la vostra azienda come ci sta riuscendo?

Il minimalismo che abbiamo sopra descritto, diventato un fenomeno di massa , frutto di una tendenza di moda, che oggi è prevalente ma che potrà essere superato anche in tempi brevi proprio perchè risponde ad una moda.
La moda è l’esatto opposto del design e un buon oggetto di design deve durare almeno cinquant’anni, come affermava uno dei padri nobili
dell’Italian Design , Vico Magistretti.
Noi abbiamo sempre seguito i dettati del Concept Design, che come dice il nome stesso, implica che dietro ad ogni progetto ci debba essere un’idea , cioè un concetto, la forma verrà di conseguenza,al contrario della fashion design da cui partono purtroppomaggior parte designer contemporanei.
Gli effetti si vedono nella produzione: mobili molto simili, senza un vero contenuto innovativo e senza un design destinato a durare nel tempo.

Praticità, razionalità ed efficienza significano anche tecnologia e innovazione, specie in cucina. Quali sono le prospettive future?

Forse è proprio nel mobile da cucina che si sono avute le maggiori innovazioni funzionali e tecnologiche. La nostra azienda si è sempre
caratterizzata, fin dalla sua nascita, dalla volontà di innovare la funzionalità e proporre nuove soluzioni d’arredo.
Senza andare troppo indietro nel tempo, abbiamo ad esempio usato per la prima volta il vetro in cucina (mod.Dama di Magistretti), la parete
attrezzata (mod.Arnia di Magistretti), gli accessori interni (design Tito Agnoli), i grandi cassetti fino a 210 cm (Space System), la cucina
completamente in alluminio (Al System e mod, Cinqueterre). Parlando del futuro si avrà sempre più un’integrazione tra l’ambiente cucina e la zona living, due ambienti che sono destinati a unificarsi.
Questa tendenza è stata alla base del progetto Lepic Program di Jasper Morrison che ha sviluppato un programma di elementi di arredo che
possono essere impiegati sia in cucina che nella zona living.
Per quanto riguarda gli elettrodomestici ci sarà un sempre maggiore sviluppo ed impiego della domotica che faciliterà l’uso di tutti gli apparecchi inseriti in questo ambiente. Da parte nostra abbiamo realizzato in collaborazione con un’azienda specializzata un apparecchio per la cottura con prestazioni veramente a livello professionale ma con dimensioni domestiche. E’ destinato agli appassionati gastronomi che
possono cucinare avendo a disposizione un elettrodomestico con le medesime prestazioni richieste dagli chef stellati.

Nel settore del mobile la ricerca degli abbinamenti dei materiali è in continua evoluzione: ci svela le prossime novità?

Credo che materiali sintetici ad elevate prestazioni in termini di durezza e resistenza delle superfici, unite a innovazioni nei decori, saranno sempre di più usati in un ambiente di lavoro come la cucina richiede particolari caratteristiche di resistenza all’uso.
Credo comunque che anche materiali naturali come il marmo e il legno vero mantengano ancora tutto il loro fascino e che siano intramontabili per le sensazioni e il calore che trasmettono. Nella nostra opera di ricerca e di innovazione del prodotto cerchiamo nuovi materiali ma concettualmente non escludiamo nessuna materia: l’importante è che la scelta sia funzionale e coerente con il concept del progetto.

Colori pastello, tono su tono, venature naturali o bianco: come cambiano le tinte rispetto ai modelli dello scorso anno.

Ovviamente anche nell’arredamento e nelle cucine c’è un’evoluzione nelle finiture, nelle superfici, nei colori ma con un ritmo che non è e non può essere quello della moda.
Ricordiamoci sempre che la moda è fatta per durare una stagione, l’arredamento deve durare negli anni. Quindi nella scelta di un colore o di
una finitura è sempre utile ricordare che se il mobile è di qualità ci dovremo convivere per molti anni in avvenire.

2c Arredamenti punta molto sulla progettazione di ambienti su misura, cercando di venire incontro a tutte le esigenze del cliente. Quanto conta offrire in maniera professionale questo tipo di servizio?

Il servizio di progettazione personalizzato sul cliente è diventato il fattore di successo più importante per gli attuali negozi di arredamento. E’ la qualità di questo servizio che fa la differenza tra negozi in concorrenza. La scarsità di questo servizio ha determinato la crisi e la chiusura di molti negozi d’arredo in questi ultimi anni. Il cliente finale oggi cerca degli arredatori professionisti che lo sappiano ascoltare, comprendere i suoi bisogni e progettare una soluzione d’arredo corrispondente ai loro gusti e stile di vita.
La vendita di soli prodotti senza progetto di qualità è assolutamente finita. O meglio è ormai confinata alle catene di arredo di fascia bassa o ai mercatoni del mobile.

Cosa pensa dell’e-commerce ormai molto diffuso nel settore arredamento?

Penso che sia un sistema di vendita che funziona nel nostro settore per prodotti che non necessitano di consulenza o progettazione. Inoltre il prezzo non deve superare certi livelli in quanto difficilmente il cliente rischia di spendere somme elevate senza avere la percezione fisica del
prodotto. L’e-commerce potrebbe inoltre funzionare se esiste la possibilità per il cliente di conoscere il prodotto dal vero e se il mobile è prodotto da marchi affidabili. Nel caso dei nostri prodotti escludo sia una formula valida in quanto la cucina è un sistema complesso che necessita di un progettista altamente competente e qualificato. Inoltre le operazioni di montaggio devono essere eseguite da personale altrettanto qualificato.

Qual’è il pezzo, l’oggetto o la collezione che più rappresenta la vostra azienda?

Nell’ambito dei nostri prodotti storici il modello Cinqueterre di Vico Magistretti assieme al sistema Al System sono sicuramente rappresentativi proprio perchè esprimono in pieno la filosofia del Concept Design. Sono prodotti frutto di un progetto che partito da un concept, quello di cambiare il sistema dei contenitori e di produrre una cucina dalla durata “eterna”, ha generato anche un inconfondibile design nella sua parte esterna e visibile. Tra gli ultimi prodotti il programma Lepic è destinato anch’esso a diventare iconico. Jasper Morrison con il suo “super normal” ha saputo declinare in maniera rigorosa ma calda e conviviale allo stesso tempo l’esigenza dell’abitare contemporaneo di arredare unitariamente la cucina e il living.

2c Arredamenti ha avviato la vendita online e raddoppiato la superficie espositiva rinnovando il suo showroom. In un periodo di crisi economica come questo è il sintomo di un’evoluzione figlia di una gestione ragionata che paga?

Certamente 2cArredamenti ha fatto una scelta imprenditoriale coraggiosa e proiettata nel futuro. La vendita on line avrà successo perche’ dietro al suo sito web esiste un’azienda storica, radicata sul territorio e molto ben gestita, per cui il cliente avrà piena fiducia e avrà anche la possibilità di “toccare” i prodotti dal vero. La scelta di ingrandire la superficie espositiva è sicuramente la conseguenza del successo di un’azienda che sa stare al passo con i tempi. D’altronde scegliere di diventare più grandi può essere la mossa vincente proprio perché fatta in un momento di crisi. Mentre probabilmente la concorrenza non cresce e probabilmente è in difficoltà la scelta di ingrandirsi ora può significare un guadagno di quote di mercato in misura molto maggiore rispetto ad un periodo di espansione economica.

Poi…… come dicevano i latini “audaces fortuna iuvat”!


2C Arredamenti lancia il suo e-commerce tra innovazione e tradizione.

Da oltre 40 anni sul mercato, ora anche 2C arredamenti cede alla tentazione dell’e-commerce e si mostra ancora una volta capace di abbinare tradizione e modernità. Per Pippo e Oscar Cimnaghi ecco la nuova sfida che li vedrà protagonisti.

La strada delle vendite online è tracciata da tempo ma noi finora siamo stati solo spettatori molto interessati. Prima di intraprenderla in concreto, infatti, volevamo verificare la risposta dei clienti nel nostro settore. Studi di mercato ci dicono che anche l’Arredamento è ormai un comparto consolidato sul web, quindi, non c’era più ragione di attendere. Se abbiamo deciso di fare questo passo, insomma, è stato nella consapevolezza dei futuri sviluppi in questo campo.

Cosa porta un’azienda di successo come la vostra a intraprendere una scelta del genere?

Certamente non è solo la nostra naturale propensione a viaggiare parallelamente all’innovazione. Crediamo che in questo “mondo digitale” ci siano importanti opportunità da cogliere e non vogliamo farci trovare impreparati. Del resto abbiamo tutte le carte in regola per poter far bene anche in questo tipo di proposta.

Una strada nuova, un approccio diverso. C’è chi dice che marketing, comunicazione e rapporti con i clienti vanno completamente riparametrati sulle piattaforme dello shopping online: cosa ne pensate?

Chiaramente è un modo nuovo di svolgere un’attività commerciale, anche se poi gli articoli promossi sono gli stessi. Ciò che cambia è la modalità di proporli ai clienti. Così come non possiamo immaginare, almeno non ancora, di poterci rivolgere allo stesso target a cui facciamo riferimento nelle vendite cosiddette tradizionali. La sfida sta proprio nel riuscire ad arrivare ad un pubblico quanto più vasto ed eterogeneo possibile.

Dunque, un linguaggio per certi versi ancora da codificare?

In parte sì. L’e-commerce non lo scopriamo oggi ma la sua evoluzione è assolutamente continua. È una questione di engagement da una parte e customer satisfaction dall’altra. Ma non solo, dietro a questo sviluppo tecnologico delle vendite c’è anche un’analisi da realizzare sul naming dei prodotti, individuando le parole con le quali è possibile individuarli rapidamente.

Una volta partiti, però, a regime ci sono anche evidenti vantaggi di gestione…

Sicuramente in questa modalità c’è un breve deposito della merce, una migliore pianificazione della logistica, i nuovi ordinativi sono già calibrati sulle vendite e i potenziali clienti basta che abbiano un pc, un tablet o uno smartphone e un collegamento ad internet. Dobbiamo solo essere in grado di raggiungerli e mostrare loro cosa abbiamo da offrire.

In Italia l’e-commerce è cresciuto in maniera esponenziale anche per la riduzione dei costi delle spedizioni dei prodotti. Qual è la vostra proiezione futura?

Siamo solo all’inizio ma raggiungere con l’online un 20 per cento sul fatturato complessivo entro la fine del 2020 non è impossibile.

Intanto, 2c arredamenti non perde di vista la vendita diretta in negozio. Anzi sta per raddoppiare lo spazio espositivo a Torrette di Mercogliano…

Non poteva essere altrimenti, abbiamo colto al volo l’occasione che ci si è presentata per ampliare il nostro showroom. Ora, però, abbiamo messo a disposizione dei nostri marchi anche un’importante vetrina virtuale. I due percorsi sono assolutamente paralleli e investire nell’uno non significa non dover implementare l’altro. Non vogliamo penalizzare chi è abituato a venire in negozio per vedere e toccare con mano i mobili e i complementi di arredo ai quali è interessato. La nostra filosofia è questa. La soddisfazione del cliente, in qualunque modo si presenti, è il nostro principale obiettivo.


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Intervista a Lorenzo Glavici, Direttore Marketing e Comunicazione di FontanaArte

Tra i punti fondamentali della filosofia aziendale di FontanaArte, c’è da sempre la proiezione verso il futuro. Direi una storia e un’identità proiettate verso il futuro…

Gio Ponti ha immaginato il futuro per una vita intera e, decidendo di fondare un’azienda di luce decorativa, ha costituito il primo esempio nel settore in una Milano piena di energia.

Immaginare il futuro resta una prerogativa di un brand che continua a proporre delle icone senza tempo tali da rendere quasi relativo lo spazio in cui vengono inserite.

E un futuro generazionale.

Quali gli altri punti di forza fondamentali della vostra storia aziendale?

I punti di forza dell’azienda, nell’arco della sua storia ed oggi più che mai, sono i suoi valori: la bellezza e raffinatezza delle sue luci; la preziosità dei materiali e la coerenza degli stessi: Bilia o Setareh hanno gli stessi ingredienti interpretati da chef di due generazioni diverse; l’artigianalità e la qualità dei suoi prodotti esclusivamente made in Italy; la riconoscibilità delle sue icone senza tempo, alcune delle quali esposte nelle più prestigiose gallerie e musei del mondo. Altri punti di forza di FontanaArte sono stati, e sono tutt’ora, le grandi collaborazioni con designer e architetti di grande levatura. Lo stesso Gio Ponti, Max Ingrand e Gae Aulenti hanno guidato l’azienda come Art Director nel passato. Oggi il ruolo è ricoperto da Francesco Librizzi, architetto, siciliano di nascita e milanese d’adozione, un mix di grande passione e rigore.

Quale una vostra collezione che vi rappresenta più di altre o che è a suo modo una vostra icona?

Con l’ultima collezione, l’azienda ha presentato sette novità ed ha anche introdotto la tecnologia LED su otto icone storiche. Un progetto di refitting che ha lasciato immutata l’estetica, dunque una soluzione che permetterà a queste lampade di resistere altri cinquant’anni. Ma il presupposto non è solo quello di servire nuove generazioni con tecnologia contemporanea, ma anche di evidenziare come questi miti di molti decenni fa siano stati dei veri archetipi, che hanno costituito una tipologia di nuovi prodotti e un trend, come la prima auto cabrio o il primo solitario in gioielleria. Luminator, Naska, Bilia e Fontana sono icone che con il LED abbiamo deciso di chiamare “LEDive”, bellezze immortali dell’immaginario internazionale alla stregua delle dive del cinema come Sofia Loren, Gina Lollobrigida o Claudia Cardinale.

Estetica e funzionalità, non sempre sono in perfetta sintonia.  Una strategia per farli funzionare alla perfezione?

E’ la lezione di FontanaArte a guidare i designer e non creare disequilibri di alcun genere, tanto meno fra estetica e funzione.

Oggi l’illuminotecnica sta vivendo un momento di grande attenzione. I progetti di illuminazione sono attualmente dei veri e propri progetti a sè stanti all’interno del progetto di arredamento.

L’evoluzione tecnologica dei LED ha consentito la progettazione di una luce globale: architettonica e decorativa. Mai come ora ci sono progettisti che lavorano solamente sulla luce sia in ambienti domestici che pubblici e outdoor. Quindi riteniamo che il cambiamento sia essenzialmente legato all’interpretazione di una tecnologia che ha aperto un vocabolario estetico che prima era inimmaginabile.  FontanaArte sfrutta questa tecnologia senza però mai esserne assoggettata: gli oggetti decorativa rimangono tali e atemporali.

Nell’ultimo decennio il mondo del design ha subito una vera e propria rivoluzione di stili, andando sempre più verso linee essenziali e minimal, vogliamo fare una breve analisi di questo cambiamento di tendenza e delle cause che lo hanno determinato.

La tecnologia LED consente di trovare soluzioni che prima non erano possibili grazie alle ridotte dimensioni della fonte luminosa. Mai come ora, progettisti e designer possono esprimersi con la massima libertà grazie all’assenza dei vincoli dati dagli ingombri delle vecchie fonti luminose. Come tutte le nuove tecnologie introdotte storicamente nell’industria, gli oggetti sono strettamente connessi anche da un punto di vista dello stile.  All’inizio c’è stata una riduzione delle dimensioni dell’oggetto, visto che la lampadina non era più il vincolo, mentre ora siamo di fronte ad un range molto più ampio di scelte stilistiche.  C’è stata effettivamente una rivoluzione estetica in questo mondo. Le identità delle aziende poi fanno sì che si scelga un linguaggio stilistico piuttosto che un altro. FontanaArte cerca prodotti tecnologicamente up-to-date ma con uno stile non databile, ovvero un classico.

Per le aziende questo cambiamento cosa ha significato in termini di progettazione e in termini di ricaduta commerciale?

In questo momento abbiamo una chance inedita di poter prescindere dal punto luminoso tradizionale e rendere qualsiasi concept o idea dei designer che collaborano con noi, un prodotto.

Cosa fa la fortuna e il successo di un’azienda di illuminazione oggi?

Arrivare dopo molte generazioni alla generazione successiva, stupendola ancora.

Nonostante la congiuntura economica negativa degli ultimi anni, il settore del design sembra che non abbia accusato molto il colpo, anzi…

Il lusso ha avuto dinamiche differenti da settore a settore e certamente il design ha corso meglio di altri. Il Made in Italy tira ancora molto specie nei nuovi mercati, anche online.