Regali griffati Artemide per un Natale più luminoso
Se non hai ancora risolto il rebus dei regali di Natale non puoi avere alcuna esitazione a optare per l’eleganza e lo stile delle lampade Artemide. La scelta è davvero illimitata e in grado di soddisfare ogni richiesta e aspettativa. Sempre nel segno dello stile e dell’eleganza, della praticità e della funzionalità.
Per farti un’idea vienici a trovare nel nostro showroom di Torrette di Mercogliano o visita il nostro sito e scegli la lampada dei tuoi sogni che puoi acquistare direttamente on line in pochi secondi (www.2carredamenti.com).
Una menzione a parte la meritano sicuramente due icone del design italiano come le lampade Tolomeo, disegnata da Michele de Lucchi e Giancarlo Fassina nel 1987, e Fato, progettata da Gio Ponti nel 1969. Due evergreen imperdibili, un’idea per un regalo di Natale davvero indimenticabile.
Ancora qualche esempio? La lampada Pirce, Nessino, Nesso, Eclisse e Pipe, Falkland e molte altre lampade da terra, a sospensione e applique rientrano tra le creazioni più famose e senza tempo, apprezzate per la loro estetica e funzionalità.
Ma le idee sono davvero tante, un caleidoscopio di colori ed emozioni per un Natale davvero unico.
Artemide è uno dei brand di illuminazione più conosciuti al mondo. Oggi è sinonimo di design, innovazione e Made in Italy. Le sue lampade sono considerate delle icone del design contemporaneo: esposte nei musei di tutto il mondo, hanno contribuito a creare la storia del design internazionale.
Artemide collabora da sempre con i più famosi designer internazionali e promuove attivamente workshops con scuole di design al fine di scoprire i migliori talenti tra le giovani leve. Nel suo percorso di innovazione ha inoltre stretto collaborazioni di ricerca con prestigiose Università italiane ed internazionali.
de Bevilacqua: “Con Artemide la luce è una magia personalizzata”
“Questa edizione di Euroluce è stata particolarmente positiva per Artemide, un’occasione non solo per presentare le nuove collezioni ma per mostrare concretamente i risultati della continua ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica”.
E’ positivo il bilancio di Artemide al termine del Salone del Mobile di Milano. L’architetto Carlotta de Bevilacqua esalta la Light Station progetta da Michele De Lucchi per lo stand Artemide. “Si è vissuta l’esperienza della luce: qualità ambientale, emozione e percezione, interazione e interattività. La tecnologia Geo Li-Fi ha guidato i visitatori nella scoperta dei valori e dei principi di ogni prodotto permettendo ad ogni visitatore di sperimentare attivamente questa nuova tecnologia attraverso l’applicazione concreta di un servizio che Artemide offre a supporto dei suoi progetti di lighting. Oltre al Geo Li-Fi anche Artemide App ha reso interattiva e coinvolgente la scoperta dei nuovi prodotti”. de Bevilacqua con Atelier Oi, BIG, Sonia Calzoni, Fratelli Campana, Alida Catella e Silvio De Ponte, Pallavi Dean, Elemental di Alejandro Aravena, Hassel, Neri&Hu, Davide Oppizzi, Palomba e Serafini ed Ernesto Gismondi sono i progettisti che con il team Artemide hanno sviluppato le nuove proposte esposte ad Euroluce. Sono architetti italiani ed internazionali con cui si sono create sinergie culturali e partnership di progetto, nuovi incontri che allargano le prospettive sulle diverse culture della luce nel mondo o lunghe collaborazioni, relazioni umane che costruiscono un percorso comune nell’innovazione.
Quali novità avete proposto a Milano? E che riscontro hanno avuto?
Artemide ha presentato diverse famiglie di prodotti trasversali tra indoor ed outdoor come “O” di Alejandro Aravena, Irupè dei Fratelli Campana e La Linea di BIG. Nuove versioni delle famiglie Gople di BIG e NH di Neri&HU, Discovery di Ernesto Gismondi, sistemi come Ripple, Interveawe, Mappamundi e Turn Around che definiscono con la massima flessibilità le qualità ambientali di ogni spazio. Artemide ha presentato non solo prodotti ma anche servizi e intelligenze che aprono ad una nuova interpretazione della nostra relazione con la luce. Tecnologia di ultima generazione, perfetto controllo delle qualità della luce, ma anche scelte sostenibili attente ai consumi e a evitare gli sprechi che non negano però l’emozione e la bellezza del prodotto.
Su quali prodotti della vostra offerta avete puntato in particolare?
Per Artemide l’uomo è al centro del progetto. Il concetto di “Human & Responsible Light”, che dagli anni 90 guida il percorso Artemide, è oggi sempre più attuale.
Attraverso un’interazione non più solo fisica, ma anche digitale, ognuno può costruire la luce nei propri ambienti e modificarla liberamente. I nostri spazi quotidiani sono sempre più flessibili e dinamici, per questo i prodotti Artemide sono pensati per rispondere con intelligenza al mutare delle esigenze. Artemide progetta soluzioni di luce capaci di modellarsi per seguire le necessità degli spazi, crescere in modo modulare e combinare non solo differenti effetti di luce, ma anche interazione sonora grazie ad assorbimento acustico o a integrazione di speaker oltre ad intelligenze interattive. Così ognuno diventa libero di determinare il proprio approccio alla luce e ha la possibilità di progettare paesaggi differenti di luce e altre funzionalità per una qualità ambientale totale.
Arredo e interior design: quali sono le prospettive del settore alla luce delle tendenze ormai consolidate che vanno sempre più verso linee essenziali e stili minimalisti?
La tecnologia LED ha sicuramente reso possibile avere una luce sempre più miniaturizzata e smaterializzata, capace di integrarsi con l’architettura. Da un lato la luce stessa diventa la protagonista capace di creare effetti scenografici, dall’altro la miniaturizzazione della sorgente apre a una nuova libertà rispetto a forme e materiali.
Questa nuova filosofia si fonde con l’esigenza di mettere insieme estetica e funzionalità. Due concetti che non è facile far coesistere: la vostra azienda come ci sta riuscendo?
Per Artemide la forma è il risultato di scelte tecnologiche, funzionali e di performance, non il punto di partenza. Questo non significa negare l’estetica del prodotto, ma essere capaci di tradurre vincoli ed opportunità nella bellezza finale anche attraverso la qualità dei materiali, l’armonia delle forme, l’esperienza della luce e la relazione con l’oggetto luce.
Un esempio è la famiglia Vitruvio di Atelier Oi in cui l’intelligenza meccanica diventa espressione estetica: nella struttura e nel diffusore in vetro soffiato a mano la coincidenza tra funzione ed estetica è totale.
Un altro esempio possono essere sistemi come Ripple e Interwave: possono essere composti a partire da moduli base, e combinarsi per arricchire l’esperienza che abbiamo dei nostri luoghi di vita e lavoro e seguire i ritmi delle attività. Sono un lessico di elementi per comporre un’esperienza coinvolgente e sorprendente: aprono un nuovo modo di dialogare con la luce nello spazio, offrono una presenza scenografica ed emozionante, risultato di un progetto di funzionalità che dialoga con le attività che si svolgono nell’ambiente.
Quanto conta il progetto di illuminotecnica all’interno dell’arredamento di un’abitazione?
Una buona luce è fondamentale per il nostro benessere psicologico e fisiologico. È importante soprattutto poter modellare la luce secondo le diverse esigenze e attività per creare atmosfere variabili. Oggi questo è possibile anche grazie ad Artemide App che permette un controllo semplice ed intuitivo di tutti i prodotti Artemide con LED integrato, così da rendere ognuno autore della propria luce. La possibilità di gestire liberamente con Artemide App ci rende responsabile rispetto ai consumi ed invita ad una gestione più attenta e misurata della luce. Una interazione libera e continua che permette di gestire ogni singolo elemento del sistema e calibrarne le performance in tempo reale.
Qual è il pezzo, l’oggetto o la collezione che più rappresenta la vostra azienda?
La famiglia Discovery progettata da Ernesto Gismondi, fondatore e presidente di Artemide premiata con il Compasso d’Oro 2018, che continua ad evolversi con nuove versioni per offrire un rapporto con gli spazi e la nostra percezione sempre più coinvolgente e qualitativo. Discovery è un elemento che non invade l’ambiente, totalmente assente e smaterializzato acquista volume quando è acceso grazie alla luce che disegna la superficie emittente centrale. Negli anni passati è stata presentata nelle versioni circolari a sospensione orizzontale che diventa quadrata o rettangolare con luce bianca, Tunable White o colorata (RGBW).
Una linea anche molto innovativa.
Discovery è sempre più la perfetta sintesi dei valori, delle conoscenze, della ricerca innovativa e del saper fare di Artemide. La grande competenza optoelettronica, unita ad una profonda cultura del progetto e al know how tecnologico, dà vita a soluzioni perfettamente trasversali e sorprendenti nel tradurre l’innovazione in emozione della percezione. Già con le prime versioni di Discovery, Artemide rompe i classici schemi ed i preconcetti che vedono una netta divisione tra apparecchi di design e le performance più tecniche dei sistemi dedicati all’ufficio e con l’introduzione del colore apre anche a nuove applicazioni e a scenari sempre più rivolti al benessere e all’emozionalità.
Le performance ed i flussi sono elevati, ma l’effetto è assolutamente confortevole, tanto da rispettare addirittura le norme UGR per gli ambienti di lavoro in qualsiasi posizione di installazione.
Intervista a Carlotta de Bevilacqua Vice Presidente di Artemide, Responsabile Brand Strategy.
Tra i punti fondamentali della filosofia aziendale della Artemide, c’è da sempre la proiezione verso il futuro.
Artemide ha sempre creduto ed investito moltissimo in ricerca, unendo all’innovazione tecnologica una visione umanistica del progetto.
Oggi poi siamo di fronte a rivoluzionari cambiamenti tecnologici nel campo della luce, a partire dal LED fino ad un’interpretazione sempre più interattiva e parametrica del progetto della luce.
La ricerca sulle nuove tecnologie e le relative applicazioni si stanno sviluppando a un ritmo rapidissimo, sia nel campo dell’elettronica che della fotonica, rivoluzionando i confini progettuali e produttivi.
Quali gli altri punti di forza fondamentali della vostra storia aziendale
La ricerca deve essere combinata al saper fare e, fin dagli inizi, Ernesto Gismondi ha dato grande importanza alla produzione. Oggi ogni prodotto Artemide è Made in Europe, realizzato in una delle nostre fabbriche: 3 in talia, di cui una vetreria a Venezia, una in Francia ed una in Ungheria. Abbiamo anche una produzione in Canada, ma solo per seguire le diverse esigenze del mercato americano.
Fin dai primi anni c’è stata poi l’intuizione di coinvolgere gli architetti che erano i protagonisti della rivoluzione culturale per trasmetterla anche attraverso nuove idee e progetti nel campo della luce: Vico Magistretti, Giò Ponti, BBPR, Livio Castiglioni e Gianfranco Frattini, Richard Sapper, Enzo Mari, Gae Auleti, Ettore Sottsass, Mario Botta, Michele De Lucchi.
E oggi proseguiamo nella collaborazione con grandi nomi dell’architettura internazionale come Foster&Partners, Jean Michelle Wilmotte, David Chipprefield, Jean Nouvel, Herzog&de Meuron, BIG, fino ali ultimi come Gensler, MAD ed Eemental con cui abbiamo iniziato a lavorare quest’anno.
Tutte queste collaborazioni sono poi guidate dai valori della “Human Light”, punto centrale di tutte le collezioni Artemide.
Quale una vostra collezione che vi rappresenta più di altre o che è a suo modo una vostra icona?
Una icona è sicuramente Tolomeo, capace dopo ancora più di 30 anni di essere sempre contemporanea e di rinnovarsi con nuove versioni.
Al di là dei prodotti più storici un esempio che ben rappresenta la competenza di Artemide oggi può essere Alphabet of Light di BIG. Un font di luce e dei moduli lineari e circolari con cui disegnare liberamente la luce nello spazio. È un principio elementare che genera un sistema aperto attraverso pochi moduli base. Grazie a precise proporzioni geometriche, questi possono essere combinati tra loro costruendo infinite strutture di luce, essenziali o più complesse, lineari o curvilinee. L’idea di BIG si combina alla competenza opto-elettronica di Artemide per definire un principio costruttivo innovativo e restituire una luce continua e confortevole.
È una presenza minima che racchiude un’altissima innovazione brevettata.
Estetica e funzionalità, non sempre sono in perfetta sintonia. Una strategia per farli funzionare alla perfezione?
Il progetto della luce non deve nascere da ragioni estetiche e formali ma dalla qualità della luce, dai vincoli e dalle opportunità che le nuove tecnologie ci offrono. Penso che alla fine quello che esprime un progetto, anche attraverso la forma, sia il talento di mettere insieme il sapere: intelligenze, valori, costi, qualità, manufacturing, e così via…
Sta al talento del designer far si che questo lash-up si traduca in bellezza capace di emozionare al di là delle mode del momento.
Oggi, l’illuminotecnica sta vivendo un momento di grande attenzione. I progetti di illuminazione sono attualmente dei veri e propri progetti a se stanti all’interno del progetto di arredamento.
La luce è un elemento fondamentale per la costruzione degli spazi e delle architetture, è attraverso la luce che percepiamo lo spazio. Rispetto poi al modo in cui viviamo gli spazi la luce influenza i nostri comportamenti, è in grado di emozionare e di contribuire attivamente al nostro benessere.
Per questo il progetto della luce deve essere parte integrante del progetto di uno spazio e non solo un’aggiunta finale.
Nell’ultimo decennio il mondo del design ha subito una vera e propria rivoluzione di stili, andando sempre più verso linee essenziali e minimal, vogliamo fare una breve analisi di questo cambiamento di tendenza e delle cause, che lo hanno determinato.
Negli ultimi anni nel campo della luce i cambiamenti maggiori sono derivati dalle opportunità che la tecnologia LED ha aperto.
Lavorare con una sorgente miniaturizzata come il LED non significa necessariamente negare l’emozione della forma, dell’aspetto più fisico e scenografico dell’apparecchio di illuminazione. Il progetto della luce si trova però di fonte ad una mutazione genetica: da meccanico ed elettrico diventa opto-elettronico. Non si tratta più di vestire una sorgente, ma di dare una nuova interpretazione a questa tecnologia innovativa definendo anche una nuova estetica e nuove relazioni con l’uomo e lo spazio.
Da un lato il LED permette di smaterializzare la luce, integrarla sempre più nello spazio e di gestirla con maggiore precisione e qualità delle performance.
Dall’altro si apre l’opportunità di avere soluzioni di luce sempre più flessibili ed intelligenti capaci di seguire i ritmi delle nostre attività interagendo attraverso sensori o sistemi di controllo sempre più alla portata di tutti e non solo dei tecnici del settore con strumenti come Artemide App.
La luce di Artemide illumina 2C Arredamenti
I migliori prodotti, le ultime innovazioni tecnologiche e di design nel campo dell’illuminotecnica dicono Artemide.
Artemide è leader internazionale nel campo della luce. Da sempre sinonimo di innovazione e made in Italy con prodotti icone del design contemporaneo.

E 2C Arredamenti di Corbetta e Cimnaghi è il riferimento in provincia di Avellino e, per la posizione strategica (uscita dell’autostrada AV Ovest). Ma non solo, è il riferimento in tutta la Campania per un marchio tanto celebre quanto prestigioso.
Nell’ampio, confortevole ed elegante showroom, l’azienda 2C, che quest’anno celebra i suoi 40 anni di storia e di attività, offre ai suoi clienti non solo l’esposizione dei prodotti più belli e rappresentativi, ma consulenza e progettazione degli ambienti domestici. Per un risultato all’insegna dell’eleganza e del confort.
Tra i numerosi marchi d’eccellenza di cui 2C è noto rivenditore, c’è Artemide, oggi sinonimo di design, competenza nel progetto della luce e innovazione. Con prodotti che sono espressione di ricerca e grande qualità di manufacturing.
Le lampade di Artemide sono considerate a livello internazionale delle icone del design contemporaneo. Sono esposte nei maggiori musei di arte moderna e collezioni di design del mondo. Come il MoMA – New York, Metropolitan Museum of Art – New York. Il Victoria and Albert Museum – Londra, Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica – Milano. La Galleria Nazionale d’Arte Moderna – Roma, Parigi, Centre Georges Pompidou.

Artemide collabora da sempre con i più famosi designer internazionali. Promuove attivamente workshops con scuole di design al fine di scoprire i migliori talenti tra le giovani leve
Nel suo percorso di innovazione ha inoltre stretto collaborazioni di ricerca con prestigiose Università italiane ed internazionali.
Ricerca tecnologica, dialogo con i grandi architetti ma anche indagine in campo socio-culturale sono fin dall’inizio del percorso di Artemide alla base di innovativi progetti capaci anche nel tempo di illuminare con la stessa forza il futuro.

Oggi le collezioni Artemide rappresentano un incrocio unico di valori. L’approccio alla luce umana e responsabile si coniuga a un saper fare progettuale e materico, in un incontro tra tecnologia di ultima generazione e antichi saperi, perfetta espressione del progetto sostenibile.
Lo sviluppo sostenibile è un valore condiviso da Artemide, che ha sempre riservato un’attenzione puntuale alla sostenibilità in termini di eco-design. Consapevole che il design gioca un ruolo fondamentale nel controllo e limitazione dell’impatto che un prodotto può procurare all’ambiente nell’arco del suo ciclo di vita.
Alle radici del design industriale
Il design industriale è uno di quei settori che, a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, ha contribuito a diffondere e promuovere il made in Italy nel mondo. Grandi designer hanno legato il proprio nome a marchi che, per rimanere nell’ambito della casa e dell’arredamento, hanno letteralmente rivoluzionato il concetto dell’abitare, creando oggetti che, nel tempo, si sono affermati oltre che come elementi di arredo come vere e proprie opere d’arte, raggiungendo in alcuni casi quotazioni a sei zeri.
Rivoluzionari e visionari, firme come quelle di Marcel Wanders, Karim Rashid, Vico Magistretti, Philippe Starck, Piero Lissoni, Antonio Citterio, Giò Ponti hanno con le loro creazioni segnato epoche, trasformando oggetti di uso quotidiano in veri e propri must senza tempo, in grado di andare ben oltre la loro funzione originaria ed affermarsi come elementi distintivi di uno status e di un preciso momento storico, di una concezione di bello in grado di raccontare e trasferire emozioni.
Tra i casi più celebri senza dubbio è la lampada Eclisse, disegnata nel 1965 da Vico Magistretti e messa in produzione due anni dopo da Artemide. Eclisse, che tra gli altri fa parte della collezione permanente del MoMa di New York, è divenuta sinonimo di design italiano nel mondo.
Al pari di un’altra lampada che è un capolavoro di estetica, praticità ed eleganza: Arco, disegnata dai fratelli Castiglioni nei primi anni ’60 e distribuita, ancora oggi, da Flos.
Quello dell’illuminazione è stato uno dei primi settori in cui si è celebrata la creatività dei moderni designer.
Ne sono la conferma le lampade Tizio, Tolomeo, Nesso e Mesmeri Halo, tutte griffate Artemide e tutte pluripremiate per la capacità che hanno avuto di rompere gli schemi classici dei propri tempi.
La storia del design è fatta di intuizioni ma anche di nuove esigenze. Come quella di adattare la creatività ai nuovi spazi, in una ridefinizione in cui mobili, complementi d’arredo, oggetti possano trovare la giusta collocazione funzionale.
Gli esempi più eclatanti, in tale ottica, arrivano dalla nuova concezione che, sin dalla fine degli anni ’50, si dà a sedie e poltrone, in cui l’elemento prevalente diventa l’essenzialità legata all’eleganza.
Cassina è uno dei brand di riferimento in tal senso, con la sua sedia Superleggera firmata Giò Ponti che è diventata un simbolo dell’innovazione applicata all’arredamento. Eppure, per il suo ideatore, è sempre stata “una semplice sedia”.
Le icone del design al servizio dei più giovani
Il 4 aprile abbiamo ufficialmente presentato il percorso didattico da noi ideato e realizzato in collaborazione con il Liceo Artistico “P.A. De Luca” di Avellino. Il “Progetto Futuro. Dagli studi allo studio”
Il progetto dà la possibilità ad alcune classi di giovani designer della città di Avellino di confrontarsi con alcuni prodotti del design Made in Italy e internazionale. L’obiettivo è quello di rielaborare i prodotti, mantenendone la riconoscibilità, per co-creare un nuovo prodotto che si svincola dalla produzione industriale diventa unico nel suo genere.
Tutto ciò non sarebbe stato possibile senza la preziosa collaborazione dei nostri main partner:
Artemide | B&B Italia | Cassina | Flou | Kartell | Knoll | Poliform | Poltrona Frau | Porada
Scopriamo insieme i prodotti messi a disposizione da ognuna delle case d’arredo elencate:
Prodotto da rielaborare: Tolomeo lettura basculante
Produttore: Kartell
Struttura a bracci mobili in alluminio lucidato; snodo in alluminio brillantato, diffusore in carta pergamena supportato da materiale plastico.
Prodotto da rielaborare: Poltrona piccola papilio
Designer: Naoto Fukasawa
Produttore: B&B Italia
Le ali della piccola papilio sorreggono la schiena e danno vita a una seduta che dà risposte precise alle esigenze di comfort. Immutata la forma a tronco di cono, sempre presente la cerniera che percorre il retro dello schienale.
Prodotto da rielaborare: Sedia 699 – Superleggera
designer: Gio Ponti
Produttore: Cassina
Superleggera è un “oggetto primo” che esprime un momento di grande trasformazione, resa possibile dalla collaborazione fra architetto e maestranze dell’azienda. È una sfida racchiusa nella sezione triangolare delle gambe, la più ridotta possibile compatibilmente con le esigenze costruttive essenziali.
Prodotto da rielaborare: Remy poltroncina
Designer: Riccardo Giovanetti
Produttore: FLou
Poltroncina con struttura in tubolare di ferro e imbottitura in poliuretano schiumato a freddo, caratterizzata dallo schienale e dal sedile di forma arrotondata. Grazie alla sua particolare forma è facilmente accostabile ai pouf Remy della stessa serie, per creare insolite composizioni.
Prodotto da rielaborare: Stone
Designer: Marcel Wanders
Produttore: Kartell
Grazie a kartell la plastica è diventata preziosa, nobile e sofisticata e oggi, con le nuove brillanti finiture metallizzate oro, rame, argento e titanio, il prodotto kartell diventa un vero e proprio bene di lusso.
Prodotto da rielaborare: Bertoia Diamond Chair
Designer: Harry Bertoia
Produttore: Knoll
Progettata nel 1951, la sedia Diamond rappresenta oggi una delle più popolari icone del design a livello internazionale. È famosa sia per le linee geometriche, una maglia a rete di fili di metallo che ricorda appunto la forma di un diamante, sia per il fatto di essere interamente in materiale metallico.
Prodotto da rielaborare: Mad chair
Designer: Marcel Wanders
Produttore: Poliform
Marcel Wanders crea con MadChair una struttura armonica dalle forti suggestioni: l’ideale di un’estetica libera da ogni limite della materia per una proposta di grande impatto.
Prodotto da rielaborare: Vanity Fair
Designer: Renzo Frau
Produttore: Poltrona Frau
Vanity Fair è la replica del famoso modello 904 del catalogo Poltrona Frau del 1930, divenuto archetipo per eccellenza della poltrona moderna e conosciuto in tutto il mondo per la tipica forma bombata e la lunga fila di chiodini rivestiti in pelle che rifiniscono schienale e braccioli.
Prodotto da rielaborare: tavolo Groove
Produttore: Porada
Groove tavolo con struttura in massello di frassino e piano in cristallo temperato
I prodotti riportati non sono semplici arredi, sono il frutto della sapiente commistione tra tecnica e creatività. Avere la possibilità di agire e modificare queste vere e proprie icone del design mondiale è, per tutti gli studenti e per noi di 2C arredamenti, motivo di grande orgoglio.
Se volete saperne di più su questi prodotti potete comodamente recarvi al nostro catalogo online, oppure per avere un’esperienza polisensoriale e provare di persona queste splendide opere d’ingegno vi invitiamo a venire qui, nel nostro showroom. DOVE ABITA IL DESIGN.
Comunicato presentazione "Progetto Futuro. Dagli studi allo studio"
“PROGETTO FUTURO. DAGLI STUDI ALLO STUDIO” Al via l’evento didattico ideato da 2C Arredamenti
Si è tenuta questa mattina presso l’Aula Magna del Liceo artistico “P.A. De Luca” la conferenza stampa di presentazione dell’evento didattico “Progetto Futuro. Dagli studi allo studio”.
A fare gli onori di casa Maria Rosaria Siciliano, dirigente Liceo Artistico De Luca; presenti in conferenza l’Arch. Fulvio Fraternali, presidente Ordine degli Architetti P.P.C. di Avellino; Pino Ariaudo, agente Cassina; Michele Casillo, agente Poliform; Gennaro Aggravio, B&B Italia; Paolo Casa, Poltrona Frau e Piero Corcione, agente Flou.
Tutti i presenti hanno espresso la loro soddisfazione e il loro gradimento per l’iniziativa consinderandola una importante opportunità per i giovani studenti avellinesi.
“Progetto Futuro”, infatti, offre ai designer irpini la possibilità di confrontarsi e mettersi all’opera su prodotti e icone del design, step fondamentale per un approccio diretto al mondo del lavoro.
Ideato e promosso da 2C arredamenti Corbetta Cimnaghi, in collaborazione con il Liceo Artistico “P.A. De Luca” di Avellino, il progetto vede protagonisti gli studenti, impegnati in attività il cui fil rouge è il design, la progettazione, l’evoluzione.
Il percorso didattico e pratico si svilupperà attraverso vari momenti: 2C arredamenti, in accordo con alcune grandi case di arredo italiane, ha messo a disposizione degli alunni vari oggetti di design. Lo scopo è quello di rielaborare i prodotti – mantenendone la forma di base e la loro riconoscibilità – per renderli unici e personalizzati.
Importanti i nomi delle case d’arredo che hanno partecipato: ARTEMIDE, B&B ITALIA, CASSINA, FLOU, KARTELL, KNOLL, POLIFORM, POLTRONA FRAU e PORADA, che saranno presenti alla conferenza stampa.
Si ringraziano, inoltre, Picariello Arredo Negozi e Grazia Vecchione Déco per il supporto e la collaborazione.
A maggio la chiusura dell’evento e la mostra degli elaborati realizzati dai ragazzi.
Progetto Futuro. Dagli studi allo studio
Per il nostro 40° anno di attività abbiamo deciso, in collaborazione con il Liceo Artistico “P.A. De Luca” , di promuove i giovani talenti del design e della progettazione della città di Avellino.
Abbiamo ideato un progetto didattico, dal titolo “Progetto Futuro. Dagli stufi allo studio”.
Il titolo gioca con le parole progetto e futuro intendendo sia il futuro come progettualità dei giovani studenti, sia il progetto in quanto definizione astratta di un oggetto fisico.
In continuità, il sottotitolo rimanda al concetto di studi intesi come didattica e studio inteso come ufficio, luogo di produzione.
Timing: APRILE – MAGGIO 2016
Concept evento: gli studenti del Liceo Artistico P.A. De Luca dovranno confrontarsi con tre tipi di attività il cui filrouge è il design, la progettazione, l’evoluzione.
Il percorso didattico e pratico si svilupperà attraverso vari momenti: 2C arredamenti in accordo con alcune grandi case di arredo italiane metterà a disposizione degli alunni un elemento di design finito. Lo scopo è quello di personalizzare il suddetto prodotto – mantenendone la forma di base e la sua riconoscibilità – e renderlo unico.
Perché “Progetto Futuro”?
Il problema della disoccupazione/inoccupazione giovanile è un argomento all’ordine dell’agenda mediatica e politica; vari sono, infatti, gli interventi istituzionali effettuati per promuovere l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro.
Noi siamo fermamente convinti della necessità di “rimboccarci le maniche” e collaborare, nel nostro piccolo, al miglioramento dell’attuale situazione.
Questa è la motivazione che sottende il “Progetto Futuro. Dagli studi allo studio”.
Consapevoli di affrontare una questione sociale di enorme rilievo, riteniamo che sia quanto meno necessario creare una continuità che vada dall’istruzione alla realtà pratica aziendale e al mercato, in modo da generare una maggiore consapevolezza nello studente, che possa orientarlo al meglio nelle fasi post diploma.
Quale migliore strumento se non la partecipazione attiva al processo di co-creazione? Ecco il perché di questo progetto didattico, ecco perché ci siamo rivolti all’eccellenza del design.
Un modo alternativo e maggiormente inclusivo per far sì che gli studenti partecipanti possano far convergere in un unico momento didattico la teoria e la pratica, toccando con mano prodotti unici al fine di generare un risultato dal valore condiviso, e che al contempo arricchisca gli studenti in termini di conoscenza, esperienza e prospettive future.
Si ringraziano per la preziosa collaborazione i main partner :
ARTEMIDE | B&B ITALIA | CASSINA | FLOS | FLOU | KARTELL | KNOLL | POLIFORM | POLTRONA FRAU | PORADA
ed i technical partner:
GRAZIA VECCHIONE DÉCO | PICARIELLO ARREDO NEGOZI
Oscar e Pippo Cimnaghi
2C ARREDAMENTI - CORBETTA CIMNAGHI: DOVE ABITA IL DESIGN DA 40 ANNI
40 anni e non sentirli. Per noi è sempre e solo una questione di stile.
Una bella storia da raccontare in cui volontà, passione e competenza fanno la differenza da 40 primavere nel settore arredo e design. CORBETTA e CIMNAGHI sono i nomi di due storiche famiglie brianzole, 2C è il marchio della nostra azienda. Siamo genitori, figli che per 40 anni hanno dedicato la propria vita al design made in Italy, all’arredo e al cliente.
L’azienda di famiglia è nata nel 1976 grazie all’intuito di nostro padre Luigi Oscar Cimnaghi, noi siamo l’Arch. Giuseppe (per gli amici Pippo) e il Dott. Oscar, esperti di design e amanti del bello. Questi primi 40 anni di attività raccontano l’avventura di una famiglia e di una azienda, che ha visto 2C arredamenti sempre tra gli arredatori e progettisti d’interni più affermati tra tradizione e modernità.
Il segreto del nostro successo risuona nelle parole che certamente avrebbe usato anche nostro padre Luigi:
“2C è da sempre votata alla promozione e alla valorizzazione del design, un campo in cui l’Italia ha sempre dato lezioni al mondo, un campo in cui l’Italia ha creato i presupposti per un successo che ora si proietta nel futuro. I marchi che proponiamo nel nostro showroom di Mercogliano (Av) sono l’espressione del miglior design; case come B&B Italia, Boffi, Cassina, Artemide, Flos, Flou, Knoll, Poltrona Frau, Rimadesio, Poliform e Varenna, ma anche brand più giovani come Kartell sono il top in termini di qualità del prodotto, design e R&S. La scelta di questi marchi è dettata dalla nostra idea di casa: il luogo che più di altri debba essere curato e accogliente, perché, ogni giorno, quando ci torniamo meritiamo un bel divano avvolgente o una comoda cucina attorno alla quale radunare la famiglia.”
La forza del marchio 2C sta nella capacità di creare una relazione duratura con i clienti, perché a vendere sono bravi tutti, ma relazionarsi nel tempo, essere sempre pronti ad ogni sollecitazione sia tecnica che amministrativa, avere un approccio customer oriented e offrire soluzioni personalizzate è tutta un’altra storia.
Una storia che 2C e la nostra famiglia stanno scrivendo, con professionalità e impegno, da 40 anni.
Non ci resta che salutarvi e invitarvi nel nostro showroom. Dove abita il design.
Pippo e Oscar Cimanghi