Alle radici del design industriale

Il design industriale è uno di quei settori che, a partire soprattutto dal secondo dopoguerra, ha contribuito a diffondere e promuovere il made in Italy nel mondo. Grandi designer hanno legato il proprio nome a marchi che, per rimanere nell’ambito della casa e dell’arredamento, hanno letteralmente rivoluzionato il concetto dell’abitare, creando oggetti che, nel tempo, si sono affermati oltre che come elementi di arredo come vere e proprie opere d’arte, raggiungendo in alcuni casi quotazioni a sei zeri.

Rivoluzionari e visionari, firme come quelle di Marcel Wanders, Karim Rashid, Vico Magistretti, Philippe Starck, Piero Lissoni, Antonio Citterio, Giò Ponti hanno con le loro creazioni segnato epoche, trasformando oggetti di uso quotidiano in veri e propri must senza tempo, in grado di andare ben oltre la loro funzione originaria ed affermarsi come elementi distintivi di uno status e di un preciso momento storico, di una concezione di bello in grado di raccontare e trasferire emozioni.

Tra i casi più celebri senza dubbio è la lampada Eclisse, disegnata nel 1965 da Vico Magistretti e messa in produzione due anni dopo da Artemide. Eclisse, che tra gli altri fa parte della collezione permanente del MoMa di New York, è divenuta sinonimo di design italiano nel mondo.

Al pari di un’altra lampada che è un capolavoro di estetica, praticità ed eleganza: Arco, disegnata dai fratelli Castiglioni nei primi anni ’60 e distribuita, ancora oggi, da Flos.

Quello dell’illuminazione è stato uno dei primi settori in cui si è celebrata la creatività dei moderni designer.

Ne sono la conferma le lampade Tizio, Tolomeo, Nesso e Mesmeri Halo, tutte griffate Artemide e tutte pluripremiate per la capacità che hanno avuto di rompere gli schemi classici dei propri tempi.

La storia del design è fatta di intuizioni ma anche di nuove esigenze. Come quella di adattare la creatività ai nuovi spazi, in una ridefinizione in cui mobili, complementi d’arredo, oggetti possano trovare la giusta collocazione funzionale.

Gli esempi più eclatanti, in tale ottica, arrivano dalla nuova concezione che, sin dalla fine degli anni ’50, si dà a sedie e poltrone, in cui l’elemento prevalente diventa l’essenzialità legata all’eleganza.

Cassina è uno dei brand di riferimento in tal senso, con la sua sedia Superleggera firmata Giò Ponti che è diventata un simbolo dell’innovazione applicata all’arredamento. Eppure, per il suo ideatore, è sempre stata “una semplice sedia”.